Palermo, nuovo murale allo Sperone: è l’ottava opera di street art nel quartiere (Palermo.corriere.it)
L’opera, alta 27 metri, è stata firmata dall’artista internazionale Millo
Si intitola “Adduma”, ovvero accendere, il nuovo murale di Millo allo Sperone promosso da Sperone167, l’ottava opera nel quartiere che arricchisce il nuovo parco d’arte urbana della città di Palermo. Un bambino mentre sale le scale di una botola aperta verso il cielo per accendere una luce sul proprio quartiere. Con oltre 120 opere murarie nel mondo salendo a quota 27 metri su una palazzina di viale Giuseppe Di Vittorio, l’artista descrive così la sua opera consegnando il suo murale alla città: «Salendo una scala immaginaria sospesa sulla città attraverso una piccola botola fino ad arrivare ad accendere una luce che mostri agli occhi attenti ciò che manca quando le istituzioni sono lontane e la vita si fa difficile, ma che soprattutto illumini ciò che più vorremmo vedere: i nostri sogni avverarsi e le nostre battaglie vinte. Spero che questa opera possa far parlare di un quartiere dalle infinite potenzialità e possa mostrare a tutti che anche se in salita, bisogna sempre provarci».
Oltre agli eventi collaterali, l’Alleanza Creativa Sperone167 che ha promosso l’iniziativa ha restituito un campo di bocce e delle panchine sotto la nuova parete di viale Giuseppe Di Vittorio come spazio pubblico negato e restituito ai cittadini. Fondamentale il lavoro dei volontari di Sperone167 e degli abitanti del quartiere che hanno partecipato attivamente e con grande entusiasmo. L’intervento attivato da Sperone167 fa parte di un processo di rivitalizzazione dal basso attraverso il potere rigenerativo delle arti a cui hanno aderito associazioni, imprenditori, istituti scolastici e liberi cittadini con lo scopo di accendere i riflettori sulle fragilità dei quartieri simbolo delle periferie di tutto il mondo contribuendo ad una narrazione diversa rispetto alle cronache. Le azioni di Sperone167 non usufruiscono di finanziamenti pubblici. L’Alleanza crede nella partecipazione attiva e nei movimenti dal basso, nell’autodeterminazione e nella giustizia sociale.